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EXPOSED

martedì 10 dicembre 2019

EXPOSED

Nuovi messaggi per contrastare pregiudizi, stereotipi e luoghi comuni.

È assodata l’inevitabile ondata di informazioni e di messaggi ai quali siamo sottoposti e che ci investono in ogni parte ed in ogni espressione della nostra esistenza, condizionando scelte, decisioni, stili di vita e persino ciò che crediamo essere i nostri desideri. Per questo utilizziamo in questa analisi la parola ESPOSTO/A, sia nel senso di “essere investitɜ da”, sia nel senso di “uscire dal coro” per proporre una prospettiva diversa da quella che ci propinano da quando siamo natɜ e per tutta la nostra vita.

Noi in Artdisk abbiamo la forte motivazione a sensibilizzare soprattutto lɜ comunicatorɜ di domani, perché è necessario avere coscienza, consapevolezze, lucidità e senza subire condizionamenti.

Dall’essere giornalista, pubblicitarɜ, insegnanti, stilistɜ, cantantɜ, manager o imprenditori e imprenditrici: comunicare una libertà di pensiero e contribuire/fornire alle persone gli strumenti per avere una consapevolezza sulla propria identità ed una propria visione della realtà, oltre a valorizzare una cultura inclusiva, è un dovere morale soprattutto delle aziende e dei brand che hanno la forza di fare community o nelle quali le persone si riconoscono.

Accettare la “diversità” (che diversità non è, perché è normale essere diversi gli uni dagli altri) significa includere l’altro così com’è realmente.

Il 10 dicembre 2019, Anna Sabella e Arianna Ciccarelli sono state invitate a portare il contributo di Artdisk sull’analisi della comunicazione attuale parlando di Comunicazione Inclusiva e Pubblicità Consapevole all’interno del corso di Teoria e Tecnica dello Storytelling Contemporaneo tenuto da Adele Marra presso l’Università degli Studi di Milano a studentɜ di Scienze Umanistiche per la Comunicazione, lɜ studentɜ di Editoria, Culture della Comunicazione e della Moda, e lɜ studentɜ di Scienze della Musica e dello Spettacolo.

I processi logici sociali stratificati inducono a pensare che la realtà abbia solo pochi e stessi riferimenti: tutto ciò che non rientra in questi, diventa da bullizzare, boicottare, reprimere, schiacciare o come minimo considerare “minore” o “inferiore”. In realtà nessuno è normale perchè nessuno è nella norma.

Siamo abituatɜ agli stereotipi e all’accettazione degli stessi, diamo per scontato che la diversità faccia paura: tutto ciò che è diverso da ciò che conosciamo o ci è sconosciuto crea disorientamento e, nel peggiore dei casi, violenza. Le scuole, così come le aziende, hanno il dovere morale di porre in essere azioni concrete verso una sensibilizzazione alla Diversity & Inclusion.